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Radikal: raid in Olanda
COMUNICATO STAMPA 14.12.96
Dopo il tentativo di imporre la propria censura sul pensiero della gente e sugli scritti presenti in Internet, in qualunque parte del mondo si trovino, le autorita' della Germania provano ora a perseguire legalmente una persona che vive in Olanda per la produzione del giornale di sinistra "Radikal". La mattina dell'11 dicembre e' stata effettuata la perquisizione di un appartamento a Vaals (Olanda) alla quale hanno preso parte dieci agenti della polizia locale, un funzionario della Corte di Maastricht, e quattro agenti di polizia tedeschi, due della LKA (Landes Kriminal Ambt) e due della BKA (Bundes Kriminal Ambt). I 16 poliziotti tedeschi e olandesi sono entrati nella casa scassinando la serratura con l'aiuto di uno specialista; l'unica persona che in quel momento si trovava in casa si e' accorta dell'irruzione solo quando era gia' stata perquisita la stanza accanto alla sua. I poliziotti si sono rifiutati di spiegare i motivi della perquisizione: i tedeschi dicevano di chiedere spiegazioni agli Olandesi e viceversa. Solo dopo molte insistenze e' stato chiarito che il mandato di perquisizione era stato richiesto dalle autorita' tedesche a Karlsruhe. Il blitz, durato due ore, ha portato al sequestro di due personal computers, vari floppy disk, fotografie, un opuscolo e alcuni adesivi di "Radikal". Per tutta la durata dell'operazione non e' stato chiaro contro chi o che cosa fosse rivolta l'indagine e per quale motivo si procedesse a una perquisizione. Si e' capito solo in seguito, quando uno degli abitanti della casa e' tornato dal lavoro e, telefonando a sua madre ad Aachen in Germania, ha scoperto che anche nella casa di sua madre era in corso una perquisizione, eseguita da sei agenti della LKA, il cui mandato rimandava alle prove rinvenute nel corso della perquisizione effettuata a Vaals: "Gli elementi acquisiti durante la perquisizione del domicilio del sospetto (...) mostrano che il sospetto (...) usa anche l'alloggio di sua madre". La prova in questione consiste nel libretto di circolazione dell'automobile della madre. Il mandato riportava anche lo scopo della perquisizione: "ricerca di copie della pubblicazione Radikal, liste di abbonati e informazioni finanziarie". L'indagato e' accusato di produrre e distribuire la rivista Radikal, proibita soltanto in Germania. Il presunto coinvolgimento con una rivista politica, proibita in Germania, sembra essere per le autorita' olandesi una motivazione abbastanza valida per collaborare con l'apparato giudiziario tedesco: l'idea della Germania di legge ed ordine per quel che riguarda l'editoria porta all'incriminazione di un cittadino spagnolo che vive in Olanda, anche se in Olanda quella rivista e' assolutamente legale. La dimensione della cooperazione fra Germania e Olanda nel contesto della nuova "politica per la sicurezza europea" (European Security Policy) assume qui un aspetto molto chiaro. Dimostra che esiste il tentativo di ridefinire i termini di criminalizzazione, al di la' di tutte le frontiere, di quelli che sono considerati politicamente indesiderati.
Solidaritygroup Political Prisoners
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